indice:
- introduzione
- materiali e metodi
- metodo di lettura
- risultati
- discussione
- bibliografia
- Tabella 1
- Tabella 2
- Tabella 3 |
INTRODUZIONE
Dagli
anni ‘30 ad opera del dottor Pfeiffer e dei suoi collaboratori
e successori si utilizza, a scopo diagnostico, il metodo della
cristallizzazione sensibile con cloruro di rame ed
aggiunta di sangue umano diluito.
In
questi anni una precisa metodica sembra esser si consolidata,
mentre poco vi è di pubblicato soprattutto negli ultimi 20 anni,
circa il risultato di lavori eseguiti dai diversi
cristallizzatori e quindi sul confronto tra di essi.
Ci
è sorto così il desiderio di eseguire un piccolo studio
in cui analizzare le serie di piastre in modo quantitativo
accanto a quello qualitativo, in modo da ottenere informazioni
adatte ad eventuali confronti.
Ci
siamo occupati di un unica patologia, il tumore della mammella,
di cui avevamo a disposizione un numero sufficiente di casi
con diagnosi accertata.
Ci
premeva sapere se fosse possibile dimostrare ciò che
l'esperienza del cristallizzatore già conosce: cioè se
esiste una corrispondenza tra la clinica ed alcuni segni tipici
alla cristallizzazione; se emergessero dati significativi
di interesse per la più raffinata fisiopatologia antroposofica.
Ci interessava in sintesi ottenere dei
criteri-guida circa la validità della metodica considerata nei
suoi diversi aspetti (tecnici, interpretativi) come eventuale
premessa per future e più
approfondite
ricerche.
Si
tratta quindi di un piccolo contributo, di un primo
lavoro da noi eseguito in questo senso e dal quale
è probabile traspaia la mancanza di esperienza e
familiarità a questo genere di approccio. Per questo ci
scusiamo sin d'ora e ci aspettiamo il maggior numero di consigli
e contributi.
|
MATERIALI
E METODI
Si
sono analizzate 37 serie di piastre (5 per ogni serie) relative
ad altrettante pazienti con diagnosi di tumore maligno della
mammella.
I
prelievi ematici sono stati inviati da medici diversi al
Laboratorio di Cristallizzazione di Milano nel periodo 1987-90 e
si riferiscono a pazienti di età compresa tra 30 e 77 anni (età
media 50 anni).
La
lettura delle piastre è stata fatta da Bongiorni e Peruzzi
separatamente
(quindi confrontati i risultati che si sono
dimostrati sovrapponibili)
secondo 2.fasi:
a)
osservazione delle caratteristiche generali delle piastre in
base a quattro
criteri (centro, periferia, tessuto e movimento)
b)
valutazione dei segni (caldo, sclerotico, tumorale) a carico
dei diversi organi o "zone".
Si
è cercato inoltre di analizzare e confrontare i dati
anamnestici come, menarca, parità, tipo di allattamento,
abitudini alimentari e voluttuarie, utilizzo di
anticoncezionali ormonali ecc., ma l'esiguità ed incostanza
dei dati a nostra disposizione (tratti dalle relazioni inviate
dai medici curanti) non ci ha consentito di trarre nessuna
conclusione. Per lo stesso motivo non e'
stato possibile valutare in maniera attendibile dati
clinico-oncologici (caratteristiche istologiche) stadio e
grado del tumore, eventuali procedure terapeutiche,
chirurgiche e non).
|
METODO
DI
LETTURA
La
lettura delle piastre è avvenuta per confronto con un'
immagine considerata "normale" ed in due fasi:
a)
Osservazione delle caratteristiche generali in base a quattro
criteri: centro, periferia, tessuto, movimento.
Il
centro di cristallizzazione, che è il punto di partenza di
quella che sarà la figura finale, nella cristallizzazione
"normale" è un punto ben definito che non coincide
con il centro della piastra, ma giace al di sotto di questo.
La
periferia,
cioè la circonferenza determinata dall'estremità
degli
aghi di cloruro di rame, appare nel
"normale" in un cerchio abbastanza regolare.
Il
tessuto della cristallizzazione è la trama formata
dall'insieme degli aghi e mostra una qualità determinata
dalle caratteristiche dei cristalli {conformazione,
definizione, colore, trasparenza, lucentezza) e dal rapporto
dei cristalli tra di loro.
Infine,
nella piastra normale, si ricava l'impressione di un movimento
regolare ed armonico che procede dal centro verso la
periferia.
Il
centro può essere invece indefinito e/o dislocato. Nella
nostra lettura si classifica come collocato, dislocato,
definito, indefinito.
La
periferia può presentare irregolarità (linea a festone) e/o
sfondamenti.
Si è quindi parlato di linea periferica
regolare, irregolare,
sfondata. '
Nella
nostra lettura il tessuto è stato definito come
debole/fragile, regolare, irregolare, grossolano.
Il
movimento infine viene qualificato come lento, regolare,
caotico.
b)
Lettura dei segni e delle forme d'organo.
Qualunque
fenomeno di perturbazione nel regolare decorso dei cristalli
dal centro verso la periferia, può essere considerato come
una perturbazione dello stato di equilibrio tra le forze di
risanamento e di malattia. Quindi in condizioni di salute,
in teoria, non si dovrebbero osservare sulla piastra nè
segni nè forme d'organo (naturalmente nella realtà qualche
"segnatura” è sempre osservabile anche sulla migliore
piastra poichè non si da mai un equilibrio perfetto).
Che
cosa si intende dunque con i termini "segni" e
"forme d'organo" ?
Dai lavori di Pfeiffer e
dei suoi successori è stato possibile descrivere una
topografia degli organi, che si mostrano sulla piastra in una
posizione tipica e con una forma caratteristica per ciascuno
di essi, ogni qualvolta vi sia una alterazione funzionale (organico-funzionale).
All'interno di queste forme o nelle diverse zone della
piastra quando precise forme d'organo non siano individuabili,
si possono leggere dei segni che possono avere tre
fondamentali qualità e che quindi distinguiamo in 3 tipi:
-
segni caldi (formazioni stellate, irradianti)
-
segni sclerotici (tessuto caratterizzato da lacune,inclusioni,
destrutturazioni, caos)
-
segni tumorali (presenza di barre trasversali).
|
RISULTATI
Caratteristiche
generali.
Dall'analisi
delle piastre (Tab.1) emerge
una configurazione tipica con centro dislocato ed indefinito
(89% e 84% rispettivamente). La linea periferica si presenta
con carattere di irregolarità e con sfondamenti in
un'altissima percentuale di casi (86% e 94%). Il tessuto
mostra carattere grossolano nel 24% dei casi, nel 65% è
debole e solo 1'8% appare regolare. Il movimento infine,
nell'8% dei casi è regolare, mentre il resto risulta
equamente ripartito tra statico e caotico (46%).
Analisi
dei :segni rilevati nel torace nel 100% dei casi si
osservano segni tumorali e/o sclerotici in questo distretto (Tab.
2). Va citato un unico segno infiammatorio.
Valutando
i soli segni sclerotici essi risultano così distribuiti:
emitorace colpito 10 casi, di cui 3 con forma di mammella e 7
senza forma riconoscibile, emitorace controlaterale 11 casi,
di cui solo 1 con forma d'organo e 10 aspecifici.
L'analisi
dei segni tumorali rivela nel torace, la presenza di segni in
32 casi (86%) e quindi 5 falsi negativi (13%), 2 dei quali non
mostreranno neppure segni tumorali extratoracici.
Nell'emitorace
colpito appaiono segnali in 27 serie (68%) di cui 20 con forma
identificabile di mammella (54%) e 7 senza forma specifica
(18%). Nell'emitorace controlaterale si osservano segni
tumorali in 25 serie (67%) di cui 17 (46%) con forme d'organo
e 8 (22%) aspecifici.
Volendo
infine rilevare i segni di tumore con specifica forma
d'organo, i dati sono i seguenti: solo mammella
colpita,? serie (24%);
solo mammella contro laterale 6 serie
(16%);
contemporanea presenza in entrambe le mammelle 11 casi
(30%).
Analisi
dei segni extra-toracici (Tab. 3) I segnali infiammatori sono
anche qui molto scarsi e la maggior parte di essi sono a
carico del colon. I segni tumorali, 67 in totale, sono
presenti nell'81% delle pazienti (30 casi), i più
significativi
sono
presenti nel collo in 7 casi (19%), nel fegato e nell'utero in
6 casi (16%) ciascuno, ovaio destro 7 casi (19%), ovaio
sinistro 13 casi (35%), sistema scheletrico 8 serie (22%). I
segni riscontrati in altri organi ci appaiono meno
significativi.
I
segnali sc1erotico-degenerativi ci sembrano veramente
numerosi, 202 in totale, presenti in 36 donne su 37 con una
media di 5,4 segni/donna. Sono altamente significative le
frequenze relative ad alcuni organi: fegato (80%), sistema
scheletrico (72%), capo (43%)~ colecisti (43%), rene destro
(40%), utero (35%).
.
|
Alla
fine di questo lavoro ci sembra di poter fare alcune
osservazioni, ma soprattutto ci sorgono numerose domande.
A)
Dall'analisi delle caratteristiche generali della piastra
emerge una "tipologia cristallografica" abbastanza
precisa, caratterizzata dal discostarsi dalla piastra
considerata "normale" in modo molto significativo
per tutti i criteri considerati.
L'impressione
che se ne ricava è quella di una mancanza o deficienza di un
principio ordinatore, dal punto di partenza della
cristallizzazione, il centro, attraverso gli aghi sino alla
periferia. Il tessuto, costituito a volte da aghi induriti e
grossolani, è molto più sovente rappresentato da una trama
debole, con cristalli che tendono anche a fondersi in una
sorta di film indifferenziato e pallido. La forza propulsiva
centrifuga, che determina il movimento, mostra un debole
gesto quando non una completa mancanza di un ordine, di un
disegno superiore.
E'
possibile identificare una piastra "di tipo
tumorale"? E' possibile correlare queste qualità
cristallografiche con le caratteristiche legate alla malattia
tumorale? Quanto può incidere l'età sulle caratteristiche
generali della piastra?
Sarebbe
interessante un'analisi comparata con un gruppo di pazienti
sane,
una sorta di gruppo di controllo.
8)
Dallo studio della zona toracica. Si rileva che la percentuale
di positività diminuisce progressivamente passando dalla
considerazione dei segni tumorali in tutto il torace
(specifici e non) (32 casi su 37), ai soli segni
specificamente mammari (26 serie) ed infine a quelli della
sola mammella colpita (20 casi).
La sensibilità
del metodo sembra decrescere in funzione dei dettagli
anatomico/topografici, viceversa risulta più precisa rispetto
alla segnatura tumorale. L'impressione è che la
cristallizzazione mostri un'immagine funzionale più che
fisico- organica. A sostegno di questa ipotesi va citata la
presenza di forme sicuramente tumorali a carico di mammelle
asportate anche da mesi.
Un
problema legato all’interpretazione della segnatura toracica
è quello del polmone, appare praticamente impossibile
discernere con certezza forme polmonari e mammarie. Anche
questo aspetto meriterebbe
un approfondimento. I falsi negativi, cioè le 5 serie di
piastre in cui non compaiono segni tumorali nel torace,
mostrano però segni sclerotico - degenerativi in sede
toracica e, 3 delle 5, segni tumorali extra- toracici. In 2
serie di piastre infine mancano completamente segni tumorali,
va ricordato che una di queste serie si riferisce ad una
paziente assolutamente atipica, con una situazione sia
cristallografica che clinica molto favorevole.
I
segni caldi, infiammatori, sono praticamente assenti, salvo
quell'unico caso isolato: questo è senz'altro ciò che ci si
aspetta in patologie come quella esaminata.
E'
infine da osservare che la presenza di "segnatura"
sclerotico-degenerativa è ampiamente rappresentata a livello
toracico, ma molto meno di quella tumorale (21 contro 52
segni); il fenomeno inverso è riscontrabile a livello extra-
toracico
(67 segni tumorali contro 202 di sclerosi).
C)
Il distretto extra-toracico presenta anch'esso un importante
frequenza di segni tumorali (81% delle pazienti studiate).
Emerge un interessamento degli stessi organi che la ricerca
clinico - oncologica ha indicato come più frequenti sedi di
diffusione a distanza del tumore primitivo, cioè ossa,
fegato, ovaie, oltre natura1mente al polmone di cui si è
già detto.
Colpisce
inoltre l'interessamento di molti altri organi, seppur con
frequenza meno significativa. A questo proposito è suggestivo
il concetto moderno secondo cui la malattia è sovente
generalizzata (sistemica), in forma microscopica, I
a
prescindere dalle dimensioni del tumore primitivo, poichè la
lentezza della fase pre-clinica è tale per cui la neoplasia
ha ampia possibilità di diffondersi a vari organi e tessuti a
distanza.
Una
menzione particolare meritano i segni di fegato; il fegato
compare sempre, eccezion fatta per una serie di piastre, con
segni sclerotici o tumorali: ci sembra molto significativo che
l'esperienza clinica antroposofica conferisca a questo organo
una particolare importanza nella patologia tumorale.
Veramente
molto numerosi appaiono i segnali freddi in ambito
extra-toracico; una volta ancora alla cristallizzazione appare
un’immagine globalmente indurita, sclerotica, in cui i
segnali infiammatori sono trascurabili (nella quasi totalità
a carico del colon nel nostro studio).
Non
è stato individuato invece, nessun segnale riferibile a
linfonodi, riteniamo che questo sia verosimilmente da
imputarsi alla tecnica di lettura e ci proponiamo di
confrontarci con altri cristallizzatori su questo argomento.
|
Bibliografia
I
nostri risultati ci sembrano sufficientemente incoraggianti
per proporre ulteriori studi allo scopo di chiarire i numerosi
interrogativi posti da questo primo lavoro.
Per
approfondimenti sul metodo della cristallizzazione sensibile si
rimanda ad alcuni testi classici:
acquisto on line alla pagina - clicca
qui -
E.
Pfeiffer: Sensitive crystallization processes. A demonstration
of formative forces in the blood. Anthroposophic Press,
Spring Valley, New York, 1975.
F-
Bessenich: Zur Methode der Empfindlichen Kristallisation.
Naturwissenschaftliche Sektion am Goetheanum, Dornach 1960.
A.e
O. Selawry., Die Kupferchloride Kristallisation in
Naturwissenschaft und Medizin. Gustav Fischer Verlag, Stuttgart,
1957.
|
TABELLA
1
CARATTERISTICHE GENERALI DELLE PIASTRE DI CRISTALLIZZAZIONE IN
PAZIENTI
CON
DIAGNOSI DI TUMORE MALIGNO DELLA MAMMELLA (N = 37)
|
n
|
%
|
CENTRO
|
|
|
Collocato
|
4
|
14
|
Dislocato
|
33
|
89
|
Definito
|
6
|
16
|
Indefinito
|
31
|
84
|
|
|
|
LINEA
PERIFERICA
|
|
|
Regolare
|
4
|
11
|
Irregolare
|
32
|
86
|
Sfondamenti
|
35
|
95
|
|
|
|
MOVIMENTO
|
|
|
Lento/statico
|
17
|
46
|
Regolare
|
3
|
8
|
Caotico
|
17
|
46
|
|
|
|
TESSUTO
|
|
|
Debole/fragile
|
24
|
65
|
Regolare
|
4
|
11
|
Debole/fragile
|
24
|
65
|
|
TABELLA
2.
SEGNATURA
TORACICA IN PIASTRE DI CRISTALLIZZAZIONE DI PAZIENTI
CON
DIAGNOSI DI TUMORE MALIGNO DELLA MAMMELLA (n
= 37)
|
n
|
%
|
Generale:
segni tumorali + sclerotici
|
37
|
100
|
segni tumorali
|
32
|
86
|
segni sclerotici
|
1
|
3
|
|
|
|
Totale
casi falsi negativi
|
5
|
14
|
|
|
|
Segni
Tumorali
|
|
|
Emitorace colpito
|
27
|
73
|
con forma di mammella
|
20
|
54
|
senza forma di mammella
|
7
|
19
|
|
|
|
Emitorace controlaterale
|
25
|
68
|
con forma di mammella
|
17
|
46
|
senza forma di mammella
|
8
|
22
|
|
|
|
Mammella colpita
|
9
|
24
|
Mammella controlaterale
|
6
|
16
|
- bilateralmente
|
11
|
30
|
|
|
|
Segni
sclerotici
|
|
|
Emitorace colpito
|
10
|
27
|
con forma di mammella
|
3
|
8
|
senza forma di mammella
|
7
|
19
|
|
|
|
Emitorace controlaterale
|
11
|
28
|
con forma di mammella
|
1
|
3
|
senza forma di mammella
|
10
|
27
|
|
|
|
|
TABELLA 3.
SEGNATURA
EXTRATORACICA IN PIASTRE DI CRISTALLIZZAZIONE DI PAZIENTI
CON
DIAGNOSI DI TUMORE MALIGNO DELLA MAMMELLA (N = 37)
|
Segni
|
|
Segni
|
|
Segni
|
|
Segni
|
|
ORGANI
|
Tumorali
|
|
Sclerotici
|
|
Infiammatori
|
|
Negativi
|
|
|
n
|
%
|
n
|
%
|
n
|
%
|
n
|
%
|
Capo
|
2
|
5
|
16
|
43
|
0
|
0
|
19
|
51
|
Tiroide
|
3
|
8
|
1
|
3
|
0
|
0
|
33
|
89
|
Collo
|
7
|
19
|
4
|
11
|
0
|
0
|
26
|
70
|
Stomaco
|
4
|
11
|
10
|
27
|
0
|
0
|
23
|
62
|
Fegato
|
6
|
16
|
30
|
81
|
0
|
0
|
1
|
3
|
Colecisti
|
0
|
0
|
16
|
43
|
0
|
0
|
21
|
57
|
Pancreas
|
0
|
0
|
2
|
5
|
0
|
0
|
35
|
95
|
Milza
|
1
|
3
|
3
|
8
|
0
|
0
|
33
|
89
|
Tenue
|
4
|
11
|
7
|
19
|
0
|
0
|
26
|
70
|
Colon Asc.
|
1
|
3
|
8
|
22
|
3
|
8
|
25
|
67
|
Colon
Disc.
|
3
|
8
|
10
|
27
|
3
|
8
|
21
|
57
|
Rene
dx
|
0
|
0
|
15
|
42
|
1
|
3
|
21
|
57
|
Rene
sx
|
0
|
0
|
9
|
24
|
0
|
0
|
28
|
76
|
Utero
|
6
|
16
|
13
|
35
|
2
|
5
|
16
|
43
|
Ovaio
dx.
|
7
|
19
|
6
|
16
|
0
|
0
|
24
|
65
|
Ovaio
sx
|
13
|
35
|
6
|
16
|
1
|
3
|
15
|
40
|
Colonna
vert.
|
2
|
5
|
8
|
22
|
0
|
0
|
27
|
73
|
Bacino
(ossa)
|
1
|
3
|
4
|
11
|
0
|
0
|
32
|
85
|
Scheletro
|
5
|
13
|
15
|
40
|
1
|
3
|
16
|
43
|
Altri
|
2
|
5
|
19
|
51
|
1
|
3
|
15
|
42
|
Nota:
la somma di alcune percentuali può non corrispondere esattamente a
100 per
errori di arrotondamento.
|
|